“Plastic Bags” del camerunense Pascale Marthine Tayou, è l’opera da cui tutto inizia, la prima sosta del percorso artistico di OCA. Un’opera monumentale già entrata nella collezione permamente dall’anno scorso, a seguito della mostra personale a lui dedicata all’interno dello spazio espositivo.
Qui la narrazione procede dal mondo, inteso nella sua dimensione geografica “altra” da noi, per approdare a una introspezione su noi stessi e la rete di relazioni che costruiamo con la natura. Queste coloratissime buste di plastica costituiscono una denuncia accorata sulla destinazione degli scarti della iper-produzione occidentale e ci invita quindi a riflettere sulla relazione non solo fra uomo e ambiente, ma anche fra regioni diverse del mondo.