“Dynamo Pavillion” di Kengo Kuma è un approccio aperto, oltre i confini, che richiama sensibilità molto diverse da quella occidentale, e dunque suggerisce di riconsiderare la relazione uomo-natura sulla base dei “vuoti” e dei silenzi, tema fondamentale di tutta la cultura orientale, di cui l’archistar Kengo Kuma è un protagonista di primissimo piano.
L’installazione dell’architetto giapponese, in acciaio e fibra di carbonio, si avviluppa fra gli alberi in una piccola radura, comparendo all’improvviso e quasi casualmente agli occhi delle persone: la struttura delle tre opere, anche grazie al materiale utilizzato, vibra al vento ed entra in consonanza con la natura circostante, in una relazione rispettosa, minimale, quasi immateriale.