MOSTRA
dal 5/08/2023 al 5/11/2023

MASSIMO VITALI

Percorso il sentiero nel bosco, OCA vi accoglie in quella che sino a poco tempo fa era un’immensa stalla per le mucche oggi riconvertita in spazio espositivo, con la mostra fotografica di Massimo Vitali intitolata “La Grande Oasi. The way we live, now”, a cura di Giovanna Calvenzi. Il progetto realizzato per Oasy Contemporary Art ha come protagonisti gli uomini ed il territorio, in un dialogo nel quale la presenza umana è misura stessa del paesaggio. 

La mostra fotografica di Massimo Vitali

La Grande Oasi. The way we live, now.

Sedici grandi opere per raccontare quasi trent’anni di ricerca fotografica sul territorio: nell’inconfondibile ‘stile documentario’, attraverso uno sguardo ‘oggettivo’ e mai intrusivo, Massimo Vitali fa dialogare, appositamente per questo evento espositivo a cura di Giovanna Calvenzi, le sue prime foto di spiagge degli anni Novanta con quelle realizzate oggi nell’Oasy Contemporary Art. Per questo nuovo lavoro, Vitali ha rinunciato alla sua tecnica d’elezione, ossia alle riprese dall’alto di un cavalletto di cinque metri, per rispettare invece un’“equa distanza” che gli permette di testimoniare il dialogo tra l’uomo e la natura. Negli spazi della stalla riconvertiti in una galleria espositiva immersa nella natura, trova posto la sua indagine fatta di contemplazione e di attese, che alterna immagini di folle estive di bagnanti ai silenzi della primavera toscana, inframezzate dagli scatti di un celebre picnic parigino e di un momento di svago sul torrente Lima. Un modo unico per testimoniare, al di là del luogo fisico, la relazione tra l’uomo e la natura, che sia esso immerso nel mare o abbracciato dalle montagne.

La bio dell'artista

Massimo Vitali

Massimo Vitali è nato a Como nel 1944 e ha studiato fotografia al London College of Printing. Ha iniziato a lavorare come fotogiornalista alla fine degli anni Settanta, collaborando con diverse riviste in Italia e in Europa. Nel 1989 ha abbandonato per qualche anno la fotografia e ha lavorato come direttore della fotografia per la pubblicità e per numerose serie televisive. A partire dagli anni Novanta ha sviluppato una ricerca sulla fotografia di paesaggio dedicata ai luoghi pubblici, al modo di trascorrere le vacanze degli italiani e al divertimento di massa che realizza con macchine fotografiche di grande formato e da una piattaforma alta 5 metri. Quello che definisce “il punto di vista del principe”, ossia una visione privilegiata, dall’alto, della realtà che sta davanti al suo obiettivo, diventa una sorta di “firma” della sua visione. Lui stesso ha dichiarato: “Fin dai tempi della scuola mi sono interessato alla fotografia e il mio interesse è durato nel tempo, sia pure con alti e bassi. Non più giovanissimo ho cominciato a rendermi conto che solo seguendo concetti rigorosi avrei finalmente realizzato quello che avevo cercato per tutta la mia vita. Fortunatamente i miei primi anni cinquanta hanno coinciso con la fotografia che diventa arte contemporanea. Sono salito sul carrozzone e mi è andata bene”.

Il museo

“OCA è l’acrostico di Oasy Contemporary Art. Un’oasi naturale, quindi, destinata ad accogliere l’arte in un territorio già ricco e importante e che vede oggi anche il contributo della fotografia. La complicità tra territorio e fotografia nasce con la fotografia stessa: già nel 1851, poco più di dieci anni dalla sua presentazione ufficiale, il governo francese aveva creato la Mission Héliographique e aveva incaricato cinque fotografi di inventariare 175 edifici del patrimonio architettonico nazionale. La relazione creativa tra territorio e fotografia era quindi stabilita e nel corso del tempo in tutto il mondo, dagli Stati Uniti all’Italia, gli incarichi pubblici e privati dedicati alla creazione e alla documentazione si sono moltiplicati costruendo un patrimonio artistico che ci permette oggi di studiare e di conoscere come eravamo e chi siamo. L’obiettivo di OCA nei confronti della fotografia si colloca quindi in questa direzione: indagine dei luoghi e creazione artistica. Ogni anno quindi, per tre anni, verrà invitato un autore di un diverso Paese europeo a vivere e raccontare l’esperienza di questo magnifico territorio. Tre autori, tre sguardi, tre linguaggi. Un appuntamento che inizia oggi con le opere realizzate da Massimo Vitali.”

Giovanna Calvenzi – Curatrice mostre fotografiche di OCA

Info e biglietti

La mostra di Massimo Vitali “La Grande Oasi. The way we live, now” e le installazioni della collezione permanente sono visitabili gratuitamente per tutto il 2023.

Dal mercoledì alla domenica, dalle 11 alle 17
Raggiungibile a piedi in 40 minuti
Ticket acquistabili esclusivamente in biglietteria

Installazioni

È l’installazione di David Svensson, intitolata “Home of the World” e realizzata appositamente per OCA, a inaugurare la collezione permanente che nei prossimi anni si arricchirà di nuovi contributi.

Come raggiungerci

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